Cinque giorni dopo le dimissioni da assessore all’Istruzione ed alle Politiche Sociali del Comune di Quarto, il professor Francesco Pisano ha scritto una lettera aperta rivolta alla popolazione.
Carissimi cittadini di Quarto,
scrivo questa lettera aperta non per vomitare veleno sui miei ex colleghi anche se non nego che divergenze ci sono state, ma è normale quando si lavora in gruppo e, con formazioni culturali e professionali differenti, ma semplicemente per ringraziare i tanti di voi che, durante quest’esperienza amministrativa, mi hanno supportato, incoraggiato e sostenuto, soprattutto nei momenti di crisi.
È innegabile che, da tempo, ero intenzionato a lasciare. Già durante i giorni del famoso “caso Quarto” quando la tensione era altissima per le diverse vicende giudiziarie e le strumentazioni politiche, ebbi i primi dubbi, momenti di riflessione. Per un neofita dell’amministrazione era una situazione che creava timore, nonostante sapessi che non c’entravo nulla, non avessi tenuto comportamenti contrari alla legge.
Decisi di proseguire il mio percorso concentrandomi sulle deleghe ricevute e del quale ero orgoglioso. Ho continuato a lavorare portando avanti e al termine la mia programmazione fatta luglio/agosto 2016. Poi ho preferito fare questo passo indietro per dedicarmi maggiormente sull’insegnamento che è la mia grande passione.
Quest’anno da assessore all’Istruzione ed alle Politiche Sociali è stata una grande esperienza, naturalmente con aspetti negativi e positivi. Ho incontrato tanti di voi che mi avete raccontato i vostri drammi legati alla mancanza di un lavoro o di una casa, divergenze nell’ambito familiare. Ho ascoltato sempre con grande attenzione e, nei limiti delle mie possibilità e del budget disponibile, ho cercato di trovare la migliore soluzione. Sono cosciente che, alcune volte, le mie risposte sono state negative, ma non per mia volontà, bensì per forma maggiore.
In tante situazioni di “profonda criticità” ci ho messo la faccia, non mi sono mai tirato indietro, assumendomi le responsabilità proprie di un amministratore locale. L’ho fatto perché lo ritenevo giusto, corretto. Ricorderò tutto quanto accaduto in questo anno, ogni frangente ha arricchito la mia esperienza, lasciando in me sensazioni belle e brutte.
In questi mesi ho più volte ringraziato, anche pubblicamente, il sindaco Rosa Capuozzo per la fiducia riposta e sempre ribadita nelle mie capacità, competenze. Rinnovo il mio ringraziamento a lei ed a tutti gli assessori, sia a quelli che hanno rinunciato alle deleghe sia a quelli attualmente in carica. Con loro si è instaurato un bellissimo rapporto di stima e di amicizia.
Ringrazio i caposettore dr Vito Iannello e dr Antonio Rocco per avermi introdotto nella conoscenza di materie a me non pienamente note. Ringrazio tutti i dipendenti comunali con i quali si è instaurato un rapporto di reciproca cordialità, in particolare quelli dei miei settori con i quali abbiamo operato in maniera sinergica, piacevole, costruttiva per soddisfare le esigenze dei cittadini.
Ringrazio gli ex assessori alle Politiche Sociali del Comune di Marano, la dott.ssa Francesca Beneduce e l’avv. Maria Di Palma, e gli attuali membri dell’ufficio di piano ambito n. 15 coordinati dalla dottoressa Maria Pia Russo.
Ringrazio i consiglieri di maggioranza per il sostegno ricevuto ed i consiglieri di minoranza per il profondo rispetto umano avuto per la mia persona.
Sembrerà paradossale, ma ringrazio anche le varie opposizioni esterne al civico consesso che, pur potendo, non mi hanno mai messo in difficoltà. Sono sicuramente consapevoli che le mie deleghe, soprattutto quella alle politiche sociali, non è certamente facile da gestire, contrariamente a quel che pensa qualche “scienziato”, “sapientone”, “tuttologo” di turno che non ha fatto altro che criticarmi su ogni iniziativa con lo scopo soli di mettermi in cattiva luce e l’obbiettivo di sedersi su quella poltrona.
Ringrazio i giornalisti che hanno mostrato grande sensibilità verso le politiche sociali che, solitamente, trovano poco spazio sulle testate. Hanno informato la collettività sulle nostre iniziative, ma anche riportato problemi, esigenze innescando un confronto costruttivo.
In conclusione auguro buon lavoro al mio sostituto che si appresterà a vivere una sfida bella, impegnativa.
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