“Parole d’autore” molto diversi tra loro

I tanti volti della letteratura saranno protagonisti della nuova edizione di Parole d’autore, la tradizionale rassegna, promossa dal Comune e realizzata da Cuore di carta, che anima la primavera di Occhiobello. Cinque incontri settimanali, dal 16 marzo al 18 aprile, il Teatro Gino Tosi ospiterà alle 21 autori molto diversi tra loro che esplorano la dimensione biografica, autobiografica, la fiction, l’autofiction, la letteratura di genere e anche la mescolanza tra tutto questo. “Abbiamo scelto quest’anno – dice Bruna Cosciaautori che hanno una storia forte da raccontare e lo fanno scegliendo un percorso molto personale in cui si fondono realtà e letteratura”. 

Si comincia, il 16 marzo, con Michela Marzano che in “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” affronta il tema del consenso nei rapporti, sempre più rilevante dopo il metoo. I confini si si sono spostati negli anni, il ricordo di passati soprusi, prima rimosso, diventa oggi materia di messa in discussione per le donne che li hanno subiti, ma non ancora per gli uomini che li hanno perpetrati e Michela Marzano, usando una vasta gamma di strumenti letterari, si batte per una riflessione comune che sola può cambiare le cose. 

Decisamente nella autobiografia si colloca, il 21 marzo, il racconto di Francesco Moser, “Un uomo una bicicletta“, che oggi racconta volentieri il suo passato di campione sui generis, capace di andare sempre oltre i suoi limiti. Anche grazie ad una intuizione che si è dimostrata fondamentale: oltre le gambe e il cervello ci vuole il mezzo giusto, di qui la continua sperimentazione di Moser sulla bicicletta che ha aperto la strada ad un progresso tecnologico che rende le biciclette di oggi incomparabili con quelle di ieri.  

Tra biografia e invenzione si muove invece Matteo Strukul che racconterà il 4 aprile “L’oscura morte di Andrea Palladio“, un cold case storico su cui lo scrittore padovano indaga con il supporto di documenti laddove è possibile e di ipotesi probabili, ma non verificabili, laddove gli elementi di certezza vengono a mancare. Ma indagare sulla morte misteriosa di Palladio significa anche indagare sulla sua grandezza in vita e sulla sua centralità del Rinascimento Veneto. 

Chiara Valerio racconterà l’11 aprile il suo nuovo romanzo, “Chi dice e chi tace“, ambientato nella Scauri in cui è nata. Un quasi giallo, una ipotesi di femminicidio, che le permette di tornare indietro con la memoria, di raccontare un angolo di mare tra Campania e Lazio, ma anche una galleria di personaggi un po’ inventati e un po’ no, che appartengono al suo passato. 

A chiudere, il 18 aprile, l’ultimo capitolo di quella saga dei Windsor che Antonio Caprarica ha raccontato come giornalista, come romanziere, come biografo. La vicenda dell’eterno principe di Galles, diventato ora finalmente Carlo III, oscilla tra commedia e tragedia e pochi sanno, come Caprarica, raccontarlo con empatica ironia. 

L’ingresso è gratuito, ma si consiglia la prenotazione

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COMUNICATO STAMPA





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