Coizzi chiede provvedimenti per i comuni frontalieri

Ho scritto al ministro Speranza per dare una risposta alle tantissime richieste dei cittadini di Occhiobello che arrivano ogni giorno alla posta istituzionale e tramite social, l’augurio è che si torni al più presto alla normalità, ma nel frattempo che sia concessa ai cittadini la possibilità di vedere i propri cari anche se di là dal confine regionale”.

Il sindaco Sondra Coizzi, sulla scorta di quanto già avvenuto a maggio, chiede formalmente al ministro della Salute “di valutare provvedimenti, nel rispetto di ogni tutela di salute pubblica ma anche nel rispetto delle esigenze specifiche e particolari di una comunità come la nostra, profondamente connessa con la realtà di Ferrara”.

La chiusura dei confini regionali, spiega il sindaco nella missiva, è per gli abitanti di Occhiobello una restrizione che “porta ad una condizione di inevitabile e comprensibile stress psicologico in molti cittadini”.

Le videotelefonate – scrive il sindaco – non possono più colmare quel rapporto fra nonni e nipoti così essenziale per la crescita e l’affettività dei bambini e per la gioia dei sentimenti degli anziani: ci sono piccoli che non vedono i nonni e non sentono la loro carezza da troppi mesi”.

“Ricevo quotidianamente numerose richieste di permessi e deroghe all’impedimento di fare visita ai propri cari di là dal Po – continua il sindaco – quando rispondo “non ho questo potere” spesso ottengo reazioni di profondo dolore, smarrimento e delusione. Anche i bisogni affettivi meritano attenzione e vanno trattati con rispetto e delicatezza. Personalmente mi spendo tutti i giorni a qualsiasi ora per stare vicina alla comunità, ma non posso consolare a lungo una figlia che non vede la mamma da settimane o un nonno che non può vedere il nipotino”.

Esplicita la richiesta che Coizzi rivolge al ministro Speranza: “Implementare i decreti in vigore affinché per i Comuni frontalieri confinanti tra regioni diverse sia possibile farsi visita tra congiunti, eventualmente comprovando il legame parentale e affettivo, per una volta al giorno, al massimo per due persone ed eventuali minori o disabili, esattamente come avviene per le famiglie che possono muoversi all’interno di una Regione, dichiarando questa opportunità tra le necessità comprovate”.

Il sindaco non manca di sottolineare le inderogabili misure di sicurezza: “Ogni incontro dovrà responsabilmente avvenire nel rispetto di ogni protocollo di sicurezza, l’autocertificazione sarà sempre verificabile e ogni atto di controllo da parte delle forze dell’ordine seguirà l’iter necessario: non può né deve diventare occasione (o una scusa) per spostamenti non necessari”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI OCCHIOBELLO





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