Pagine di storia poco note da diffondere

“Non solo le foibe” è il volume scritto, tra gli altri, dal dottor Fulvio Varljen (per molti anni anestesista presso la casa di cura di Santa Maria Maddalena) per raccontare fatti storici, meno noti, successivi alla seconda guerra mondiale, accaduti a Fiume, in Dalmazia ed in parte del Friuli. Queste zone erano abitate da serbi, croati, sloveni che furono consegnati ai partigiani slavi che, senza un regolare processo, li massacrarono con i corpi (torturati), anche di donne e bambini, buttati nelle cavità naturali del suolo. Di queste vittime (almeno 2800) non si è mai parlato fino al 1995 quando furono rinvenuti i primi resti (nei pressi pure di ordigni inesplosi). L’esercito del maresciallo Josip Broz Tito aveva un piano ben definito per attuare questo sterminio ed è stato insignito, il 2 ottobre 1969, del grado di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana in quanto espressione di un socialismo buono, ma in realtà non lo fu. “È un assassino con le mani luride di sangue che – sottolinea il medico d’origini istriane – non va riabilitato, anzi gli deve essere tolta l’importante onorificenza datagli iniziando uno specifico iter legislativo. Un’altra brutta strage fu compiuta a Pola, durante una regata estiva brillarono numerose mine che erano ammassate nelle vicinanze” e ciò generò centinaia di morti inermi, civili, prive di alcuna colpa. Non è mai stato individuato l’effettivo autore. In quegli anni furono uccisi anche coloro che, nei primi anni del ‘900, erano stati portatori della spiritualità italiana. Tra questi anche il senatore Riccardo Gigante i cui resti sono stati trovati nelle foibe solo nel settembre 2018 e dal 14 febbraio 2020 riposano a Gardone Riviera nel mausoleo del Vittoriale degli Italiani alla destra di Gabriele D’Annunzio

Sono pagine drammatiche della storia italiana ed europea che trovano poco spazio nei libri di scuola, ma devono essere diffuse perché bisogna conoscere tutto ed è per questo motivo che la sezione di Occhiobello di Fratelli d’Italia ha promosso quest’incontro aperto con un minuto di silenzio in memoria di Silvio Berlusconi (fondatore di Forza Italia ed imprenditore di successo). Un convegno in cui il dottore ha evidenziato come, secondo lui, non sia chiaro perché si celebri la liberazione dell’Italia dal nazifascismo (il 25 aprile) e non più (dal 1977) l’unità nazionale e la Giornata delle Forze Armate (il 4 novembre anniversario dell’armistizio di villa Giusti che portò a compimento l’unificazione italiana iniziata in epoca rinascimentale). E’ un’altra battaglia che porta avanti da tempo





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