Riflessioni su Primo Levi ricordando la Shoah

La scrittura di Primo Levi tra dovere morale e difficoltà della parola a rendere il disumano. Il docente universitario e studioso Luca De Angelis fa una profonda disamina sulla testimonianza del sopravvissuto di Auschwitz nel saggio “Un grido vero, riflessioni su Primo Levi”, che sarà presentato in biblioteca mercoledì 31 gennaio alle 18 in occasione della Giornata della memoria.

De Angelis analizza la ‘shoahità’, cioè “la particolare condizione di scrittura propria del sopravvissuto, di chi ha fatto esperienza dell’altro mondo, del pianeta Auschwitz”. La scrittura nata dopo il lager e sul lager è un racconto che non può prescindere dall’immanenza di quell’esperienza, ma non ha la finalità del gusto estetizzante, dà voce a un grido soffocato e al silenzio di chi non ha fatto ritorno. Raccontare è un imperativo etico, una responsabilità, ma come rendere, a parole, l’abiezione, la disumanizzazione e l’allucinazione di un altro mondo?

Da Angelis interpreta il corpus degli scritti di Levi come la ricerca, tramite una scrittura chiara, di narrare l’inimmaginabile e soprattutto l’inenarrabile: “Auschwitz – scrive De Angelis – non è raccontabile in termini umani, ma non per questo i sopravvissuti arretrarono o desistettero dal raccontare. Non prevalse la rassegnazione”.

Le parole scritte su Auschwitz, sostiene De Angelis, esercitavano soprattutto il potere del grido soffocato e del silenzio di fronte all’indecifrabile. E Primo Levi, anche grazie alla “poetica del silenzio” tipica della letteratura della Shoah, ha testimoniato l’oscurità e la brutalizzazione dell’uomo. Un grido vero, senza suono e negato, è quello che per il professor De Angelis ha distinto l’opera di Primo Levi la cui testimonianza, pur carica di indignazione, non si è mai lasciata sopraffare da toni rancorosi o di odio.

Dopo i saluti del sindaco Sondra Coizzi, Luca De Angelis, dialogherà con Riccarda Dalbuoni, ufficio stampa Comune di Occhiobello. L’evento è organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune.

Luca De Angelis, nota biografica. Laureatosi a Ferrara (1990), già borsista presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, ha insegnato nelle università di Trento, di Trieste e di Münster. Fa parte del comitato scientifico di International Conferences on Jewish Italian Literature (ICOJIL) e di Littèrature et judéité (LIEJ); ha collaborato con Pagine ebraiche. Da molti anni si dedica all’approfondimento dell’antisemitismo culturale e più in generale della condizione ebraica, evidenziando le peculiari modalità di espressione letteraria dell’ebreo.

Tra i suoi ultimi lavori, figurano saggi in diverse riviste e volumi, sia italiani che stranieri. Attualmente sta lavorando a un libro sul sentimento del ghetto, in alcuni scrittori ebrei italiani del Novecento (Marietti editore).

UFFICIO STAMPA COMUNE DI OCCHIOBELLO





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