“Abbiamo deciso di presentare il resoconto di fine mandato per trasparenza verso chi ci ha votato e verso la cittadinanza tutta. Di qui la scelta della sede, la sala consiliare del Municipio”. Così Irene Bononi, come capogruppo di minoranza Occhiobello per te, ha introdotto mercoledì sera, in una sala gremita, la scelta di illustrare l’attività dei 5 anni – 2019-2024 – di opposizione. “Il lavoro del Consiglio è ormai terminato. Manca un’ultima seduta, di cui attendiamo la convocazione, per l’approvazione, tra l’altro, del rendiconto 2023. Ma i giochi sono fatti”. A scanso di equivoci Bononi ha subito puntualizzato che “questo momento nulla a che fare con la mia candidatura a sindaco, che è inevitabilmente legata al mio impegno politico presente e pregresso, ma che non va affrontata qui e ora per rispetto istituzionale”. Staticità progettuale, mancato utilizzo delle commissioni consiliari e quindi di un confronto, incapacità di accogliere suggerimenti costruttivi, risposte non puntuali alle interpellanze. Queste le imputazioni alla maggioranza uscente, nel metodo. Passando al merito, le critiche più forti si sono concentrate sulla gestione della fase emergenziale Covid. Risposte negative o superficiali sono giunte sulla richieste di attuazione di un fondo per le imprese e per le famiglie in difficoltà, per il sostegno alle associazioni sportive e agli atleti del territorio, per la sospensione delle tasse, per l’attivazione di servizi per consegna a domicilio di spesa e medicinali, per la realizzazione di un punto vaccinale inizialmente giudicato di impossibile esecuzione dal sindaco e poi realizzato e gestito grazie all’associazionismo, per le dirette streaming dei consigli comunali. Extra emergenza, le principali criticità riguardano le incertezze sulla realizzazione del nuovo polo scolastico, oggetto di un bando INAIL e finanziato per 4 milioni di euro; la tangenziale della via Eridania, la cui vertenze saranno chiuse con l’intervento economico annunciato dalla Regione Veneto; i mutui per investimenti, stipulati dagli anni ’80 per garantire servizi alla comunità, “che dopo nostre osservazioni sono stati oggetto di tardive rinegoziazioni nel 2023 da parte dell’Amministrazione, quindi da non demonizzare come la causa della staticità dell’attività del governo locale; la soppressione del forum delle associazioni e l’eliminazione della contribuzione al Teatro Polivalente di Occhiobello; la mancanza di organizzazione nel mantenimento di verde e decoro pubblico; la restituzione dei dati di bilancio. Tutti punti declinati dai consiglieri Davide Valentini, Marcello Cauduro, Paolo Pezzini, Silvia Fuso, a conferma che “Occhiobello si è impoverita”. La chiosa, unanime: “Stasera ci abbiamo messo la faccia. Tutto quello che abbiamo spiegato è riscontrabile in atti e documenti”.
COMUNICATO STAMPA
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