Disorganizzazione o errore doloso? Questo l’interrogativo che scaturisce dall’ascolto della “particolare” vicenda in cui è stata coinvolta una cittadina quartese. Un mese fa è stata sottoposta ad un intervento chirurgico dopo il quale è necessaria una visita fisiatrica urgente e domiciliare. Un servizio che è erogato dall’ASL. Essendo impossibilitata a muoversi di casa, il 12 maggio ha chiesto alla madre di recarsi presso gli uffici del Palazzo di vetro per effettuare la prenotazione presentando la ricetta del medico professionista. Alla donna hanno detto che la visita sarebbe stata svolta mercoledì 25 maggio tra le ore 12 e le 13. Martedì 24, tramite un sistema telematico, alla paziente è stato chiesto di confermare la visita. La signora lo ha fatto e, serenamente, ha atteso. I minuti sono trascorsi, ma nessuno è arrivato. Campanello silente anche nelle prime ore del mattino odierno. La situazione non è piaciuta assolutamente alla donna che, telefonicamente, ha dialogato con il direttore amministrativo dell’ASL. Ascoltato il fatto costui ha iniziato ad esporre scuse banali, poco credibili. Stanca di quest’atteggiamento, la signora ha annunciato che avrebbe contattato un avvocato con cui valutare come procedere legalmente per far valere un proprio diritto. Queste parole hanno scosso l’ambiente. Poco dopo il fisioterapista ha annunciato alla paziente che si sarebbe recato da lei martedì. In attesa della prova resta comunque lo spiacevole episodio che si è risolto per l’intraprendenza della donna che si chiede cosa sarebbe successo se, al suo posto, c’era una persona meno reattiva, scaltra, furba o magari un anziano senza figli. Un caso che, non pare assolutamente isolato, date le lamentele circa vari disservizi ascoltati dalla madre il 10 maggio ed in altre occasioni che si è recata al Palazzo di vetro.

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