Oggi siamo vittime della mafia bianca

La scuola è un laboratorio dove si forgiano gli uomini e le donne del futuro. Un luogo poco apprezzato dai bambini e dai ragazzi, ma molto utile e la cui importanza si comprende spesso a distanza di tanti anni. Così è stato nel caso di Ernesto Russo che, a causa dell’assenza prolungata di un docente e la mancata nomina del supplente, ha accumulato delle carenze che, poi, ha colmato da adulto. “Mi sono rimboccato le maniche ed ho recuperato il gap con i miei coetanei – riconosce l’autore del libro “Io speriamo che me la sono cavata” – Ho compreso i danni subiti nell’infanzia dal silenzio che regnava per tante ore nella mia aula. Non mi sono arreso ed ho ottenuto il mio riscatto e quest’esperienza mi ha fatto capire che i bambini non nascono ignoranti, ma lo diventano se abbandonano lo studio. La gravità dell’errore commesso lo capiscono solo a posteriori come è accaduto a me che, per difendermi dalla malvagità della vita, sono tornato sui libri. Vi invito, quindi, a non trascurare questo percorso formativo. Oggi siamo vittime della mafia bianca che non spara, ma punta sulla mancanza di cultura per raggiungere i propri obiettivi”, imporre la sua superiorità, egemonia penalizzando un’ampia parte della collettività. Un mondo malato che si può curare affrontando argomenti come questo che è stato trattato, ieri mattina, nel quinto appuntamento di “Incontri con gli autori”, la rassegna organizzata dall’associazione Protagonismo Sociale e svoltasi presso l’aula magna della scuola Gobetti. “Per concludere questo ciclo abbiamo scelto di parlare della scuola e di farlo con i ragazzi di questo storico plesso locale – spiega il vice presidente, professor Francesco PisanoCon la presenza di relatori d’eccezione (tra cui don Luigi Merola le cui parole sono riportate sotto) abbiamo lanciato messaggi significativi, forti e, per esperienza, so che più di qualcuno è entrato nella loro mente, li farà pensare, riflettere, ragionare così come fa la cultura che è utile”. Impartire idee, concetti aiuta a crescere. “La scuola serve a tutti – sottolinea l’avvocato Luigi Rossi (fondatore dell’associazione) – E’ stata ideata per insegnare le nozioni delle diverse discipline, ma anche per essere una palestra di vita ed educazione. Insegnanti e genitori hanno il compito di far capire ai ragazzi quali sono le regole della società civile soprattutto in un territorio difficile come la provincia di Napoli. Contemporaneamente gli alunni devono porre domande ai docenti, evidenziare le cose che loro e noi non vediamo più perché presi dai molti impegni della quotidianità. Devono esporle anche urlando, ma in maniera educata, corretta. Ci sono sentimenti che ci sfuggono, ma sono rilevanti”. Devono essere parte integrante dell’esistenza di ogni individuo che migliora costantemente con il confronto. “Lo scambio di idee arricchisce sempre – rilancia don Giuseppe Cipolletta, direttore della Caritas Diocesana di Pozzuoli – La didattica è sacrosanta, ma iniziative come questa sono utili, non tempo perso come alcuni le ritengono. Consentono di approfondire determinati temi, integrando il normale programma. E’ una delle nuove sfide che gli insegnanti devono affrontare”. Un invito che la scuola Gobetti ha colto da tempo. E’ spesso promotrice o semplice sede di convegni. “Siamo lieti di ospitarli perché ci aiutano a favorire lo scambio di esperienze – afferma il dirigente scolastico, professoressa Erminia Wirz – I nostri studenti sono piccoli, ma hanno un’età che recepiscono bene i messaggi e spesso rifletterono su di essi, li espongono, poi, a terzi”. Un passaparola importante soprattutto quando i temi lo meritano. La valenza della cultura deve essere ribadita continuamente per combattere la dispersione scolastica che sta raggiungendo numeri sempre più elevati. “Crediamo molto nella cultura e nell’interazione con i territori – rivela la dottoressa Antonella D’Andrea (direttore editoriale di Spring Edizioni) – Sosteniamo questo libro perché i contenuti sono rilevanti ed interessano tutte le generazioni. L’autore ha un linguaggio immediato e che fa vivere la storia narrata. L’esperienza di Russo può sfrenare, invogliare ad un nuovo modo di crescere affiancandosi all’attività dei docenti che stimolano la curiosità, l’interesse” verso la storia, la geografia, la matematica, ma verso tutto ciò che è sconosciuto e può essere appreso per costruire un futuro migliore, sano, pulito, onesto.

 

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LE PAROLE CHIARE, FORTI, IMPORTANTI DI DON LUIGI MEROLA

L’invito di Don Luigi Merola: studiate e svegliatevi





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