L’amore è come un fiume carsico: si inabissa e poi torna

L’amore che dura è quello a cui si lavora quotidianamente” con impegno, costanza, attenzione. È una delle massime che la scrittrice Lidia Ravera ha dispensato ai presenti al primo incontro di “Parole d’autore”. La rassegna letteraria, giunta alla IX edizione, è diventata “un appuntamento fisso, istituzionale” per Occhiobello il cui comune “investe nella cultura, quindi, nel futuro” come ha sottolineato, nel suo intervento, l’assessore al ramo Irene Bononi che ha evidenziato come Bruna Coscia (associazione Cuore di Carta) garantisca sempre “un’offerta di scrittori molto importante” e che “regalano tanti spunti di riflessione” agli spettatori che “sono sempre numerosi ripagando cosi il lavoro svolto”.

Sono 10 le serate previste, inclusa quella di venerdì 22 (tenutasi come le prossime nel teatro don Gino Tosi di Santa Maria Maddalena), che non ha deluso le aspettative. Con un linguaggio semplice, chiaro, veloce, frizzante, l’autrice ha emozionato, entusiasmato, informato sul suo ultimo romanzo ambientato tra la seconda parte del 1900 ed i giorni nostri. Le vicende inventate ben si calano, si mescolano con quelle storiche, in particolare con le conquiste sociali culturali tipo il femminicidio. “Emma (la protagonista) non si annulla per seguire il suo uomo – rivela – sin dalla adolescenza non accetta un’esistenza vicaria. Questa sua filosofia di vita è una conquista dura” da difendere, mantenere in un contesto che fatica ad accettarla.

In certi casi e frangenti la società prova a soffocare, reprimere questi comportamenti e si verificano troppi episodi di violenza ai danni delle donne che sovente sono vittime dei loro cari. Con questi magari hanno vissuto la gioia della paternità e della maternità (periodi tanto simili ma diversi perché il primo è culturale, il secondo fisico corporeo) e poi d’improvviso qualcosa si rompe, ma questi non sanno che “l’amore è come un fiume carsico: si inabissa ma poi torna” ed in esso non c’è mai ripetizione. È un sentimento vero, alto, forte che ti consente di rifiutare le altre come sottolinea Carlo (protagonista) nella lettera che, da New York, scrive ad Emma. “Conosco una dozzina di ragazze al giorno” ma non le considera perché vuole solo lei. “Siano belli, ci amiamo: io e te ci bastiamo, possiamo ancora essere felici”, un altro sentimento dalle molte sfaccettature, dipendente anche dalla propria età, indole. “Scrivere è la mia felicità – rivela rabera – lo faccio da quando ho 19 anni e lo ritengo il mestiere più bello del mondo perché posso farlo da sola e personali sono le critiche ed i meriti, gli elogi”.

Applausi sentiti, sinceri si sono levati dalla platea che ha ascoltato con attenzione, piacere, ponendo alcune domande alla scrittrice che ha soddisfatto le curiosità senza svelare troppi particolari di un “romanzo con la trama come quelli di una volta”. “A me piace, mi diverte tantissimo incontrare i lettori – chiosa – Ognuno, con il proprio bagaglio culturale e di esperienze, da una personale interpretazione all’opera e completa il nostro lavoro. È come se nascessero numerose versioni del testo” che finora ha già “trovato” i favori delle persone che hanno ricevuto una dedica sulla copia. È terminata così una piacevolissimo serata.

TRAMA. Nel romanzo si narra la storia d’amore, nata ai tempi del liceo, di Emma e Carlo che sono diversi per stile di vita, valore data ai soldi. Lei, insegnante in una “scuola di frontiera” romana, vuole aiutare, salvare gli studenti disagiati, provenienti da famiglie e contesti difficili. Si impegna molto in tale direzione, decide di ospitare una minorenne in dolce attesa e di seguirla anche nei primi mesi da mamma. Lui ha ambizioni cinematografiche ed ha l’opportunità di trasferirsi a New York. Vuole che la consorte lo segua, ma lei, pur attratta dalla nuova esperienza, rifiuta perché troppo votata alla sua missione sociale umanitaria. Si lasciano per incontrarsi dopo 10 anni a Roma in occasione del Festival del cinema. Lei ha visto in anteprima il film in cui lui racconta la loro storia d’amore e decide di stroncarlo con un giudizio negativo su una rivista specializzata online. Pur non volendo riprendere la relazione per un motivo serissimo, lei accetta l’appuntamento cui arriva in bicicletta, ma prossima al luogo, è travolta da una vettura, sbatte la testa e finisce in coma. Lui va in ospedale e resta al suo fianco





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