Non è stato un semplice vizio di forma

Ricorso contro l’elezione del segretario Pd di Occhiobello: la candidata, sconosciuta ai più, non ha nemmeno presentato un programma. Tra le tante irregolarità, convocazione senza ordine del giorno.

Non è stato un semplice vizio di forma.

Il ricorso presentato ai vertici provinciali, regionali e nazionali del Pd contro il congresso che ha portato all’elezione a segretario del circolo di Occhiobello Stefania Forlani in Mollaroli, sottolinea un modus operandi al di fuori dei principi di trasparenza, imparzialità e correttezza. La stessa Stefania Forlani in Mollaroli, come sua prima uscita, cerca di argomentare gli scopi personali altrui, ma la verità è che gli interessi privati appartengono a lei e al suo gruppo e lo potremo constatare alle prossime elezioni comunali, sempre se il congresso sarà ritenuto valido dagli organismi superiori.

Un congresso, ripetiamo, che si è rilevato un’operazione dilettantistica e goffa che ha escluso parte degli iscritti, i quali hanno ricevuto due convocazioni in luoghi diversi, privi del motivo della chiamata, comunque senza avvisare che vi erano due candidati contrapposti alla segreteria. Motivo per cui tanti iscritti hanno preferito rimanere a casa, considerate le indeterminatezze dell’evento.

D’altra parte, coloro che hanno espresso il loro voto bulgaro per Stefania Forlani in Mollaroli, crediamo abbia compreso ben poco di quanto era in gioco e, comunque, si sono recati al seggio perché chiamati personalmente dal figlio della candidata Stefania Forlani in Mollaroli e, chiaramente, invitati a votarla,

Siccome la forma è anche sostanza, soprattutto quando in ballo c’è una democratica elezione, il ricorso mette in luce le tante scorrettezze ed omissioni, compresa la predisposizione iniziale a porte chiuse delle schede riportanti il nome di una sola candidata, quando i candidati erano due.

Tutto questo con l’avallo del segretario provinciale Angelo Zanellato e la presenza (statutariamente illegittima) del vicesindaco di Occhiobello Raffaele Ziosi, iscritto al partito, ma su cui pende un ricorso per mancata corresponsione al Pd della contribuzione dovuta dagli eletti. I ricorrenti evidenziano che non solo il seggio era presieduto dal figlio Mirko Mollaroli e dal marito Anselmo Mollaroli della predestinata candidata Stefania Forlani in Mollaroli, ma la candidata stessa non ha saputo illustrare alcun programma, come invece previsto dal regolamento, dimostrando la totale estraneità a quel ruolo. Altrochè “aver incontrato parecchi amici, simpatizzanti e tesserati”, tutti estasiati dalla sua candidatura, “la migliore possibile per il circolo in questo periodo”.

Va pure sottolineato, a dimostrazione di una gestione del tutto famigliare, che nel comitato direttivo che dovrà coadiuvare la segretaria Stefania Forlani in Mollaroli, sono stati proposti (ed eletti dal congresso bulgaro) solo due persone: il medesimo figlio della segretaria Forlani in Mollaroli e la moglie del vicesindaco Ziosi

Certo non avranno bisogno di spazi molto ampi per riunirsi!

Tralasciando altri dettagli, tra cui il fatto che chi si è presentato al seggio (intuendo quale potesse essere il luogo) ha trovato nella sede Ziosi e il garante chiusi a chiave dentro, aprendo solo dopo ripetuti squilli di campanello, le irregolarità adottate in barba ai regolamenti e al rispetto degli iscritti sono state ampiamente documentate nel ricorso presentato agli organi di garanzia del Pd, in cui si confida.

L’appuntamento congressuale, per antonomasia votato al dibattito, alla programmazione e al confronto politico, è risultato – nei fatti – un evento vuoto e palesemente favorito dal segretario provinciale Zanellato e dal vicesindaco Ziosi, quest’ultimo componente di una giunta che, in vista delle prossime elezioni amministrative, sta cercando di portare il Pd a sostenere la Coizzi e cerca di rimanere aggrappato ad una zattera destinata al naufragio.

Ma i cittadini di Occhiobello sapranno ben chi votare, sentendosi in ciò pienamente liberi. Checché ne dica Stefania Forlani in Mollaroli.

COMUNICATO STAMPA RENATO BISQUOLI E SARA ROVERONI IN RAPPRESENTANZA DI UN GRUPPO DI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DEL PD

“BISOGNERA’ SEMPLICEMENTE FAR RINASCERE L’ATTIVITA’ DI BASE”





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