Il Centro Teresa Baiano è un vanto per Quarto

Un fiore all’occhiello, un vanto per Quarto. Con queste parole don Genny Guardascione (vicario foraneo e parroco della Chiesa Gesù Divino Maestro) ha definito il Centro Teresa Baiano di via Campana nel corso della Santa Messa per ricordare la donna cui è intitolato e soprattutto il 10° anniversario dell’apertura di questa struttura voluta da un gruppo di genitori per assicurare ai figli loro e di altri un luogo dove non fossero solo numeri, ma persone pur essendo diversamente abili. Uno stato fisico che dona loro caratteristiche particolari, risorse che gli operatori specializzati dell’AIAS valorizzano con la realizzazione di laboratori, attività, iniziativa pianificate in base alle loro capacità e finalizzate alla loro crescita. “E’ uno spazio dove si sperimenta l’amore e Gesù elogia coloro che hanno questo sentimento come linea guida della propria vita – afferma il sacerdote nell’omelia – Il Signore benedice quanti lavorano in questo complesso ispirandosi alla carità e non facendola che è facile. Comportarsi come suo Figlio ha fatto con noi. Compiere azioni concrete e non limitarsi alla parola, alle buone intenzioni. Solo così possiamo puntare il dito contro quelli che hanno amministrato male questo territorio”. Politici di ogni schieramento che hanno sprecato risorse economiche, deturpato l’ambiente, non vigilato su abusi ed altre malefatte di singoli e organizzazioni criminali. Storie tristi che hanno macchiato l’immagine di questo paese che sa regalare pagine belle, sane. “Le storie positive sono di più rispetto a quelle negative – sottolinea il curato – Questo centro è un esempio. Produce nonostante le difficoltà, la lontananza delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche. Per le seconde vi chiedo scusa e vi invito a spronarci a fare la nostra parte. Impegniamoci tutti per diffondere sempre più il bene”. Un concetto semplice, stimato, considerato da molti che, poi, spesso si dimenticano di attuarlo. Passare dalle parole alle azioni reali come quelle compiute dagli operatori specializzati verso questi ragazzi che altrimenti sarebbero chiusi negli appartamenti, lasciandosi cadere nella depressione. I loro volti, invece, trasmettono gioia, voglia di vivere, sorprenderti, emozionarti con gesti semplici, naturali o più complicati. Un saluto, un abbraccio, un atto per contribuire all’organizzazione di questa festa cui hanno partecipato tanti amici che sono al fianco di questa struttura. Gente comune, volontari (Le Aquile di Quarto e Quarto Soccorso, ANC Quarto), padre Erminio Albano che ha visto nascere il centro. “Le difficoltà sono state tante, ma – dice il parroco della Chiesa SS Pietro e Paolo – la costanza, la perseveranza sono state premiate. Ora Quarto può fregiarsi di un luogo dove regna la solidarietà, il bene disinteressato verso questi giovani che sono i prediletti dal Signore”. Un centro che, insieme alla sezione locale dell’AIAS, regalerà sicuramente numerosi altri bei momenti.

 

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