Nell’indifferenza di molti Quarto sta perdendo l’ASL

Incredibile, paradossale quanto sta succedendo a Quarto Flegreo nell’indifferenza di molti. Negli ultimi 2 anni sono ben 21 i dipendenti del Distretto sanitario 38 dell’ASL (dirigenti, psicologi, infermieri professionali, assistente sociale, operatore tecnico, specialista ambulatoriale oculista, pediatra, assistente sociale) che operavano presso il “Palazzo di Vetro” che sono stati trasferiti a Marano nella nuova struttura, bella, funzionale, ma decentrata e lontana dato che è vicina al Policlinico, quindi, a Napoli. Ciò comporta distanze lunghe per gli utenti che, inoltre, quando non hanno un proprio mezzo di trasporto devono ricorrere a quelli pubblici ed i tempi di viaggio si dilatano. Questo è solo uno dei disagi derivanti da questa novità. Ci sono, inoltre, i tempi prolungati per sottoporsi alle visive: almeno 2 mesi, ma si arriva anche a 5. Ciò vale per diverse patologie e, purtroppo, pure per quelle gravi con le immaginabili conseguenze sul paziente che, spesso, è costretto a ricorrere alle prestazioni sanitarie private. Tanti aspetti che hanno generato un forte senso di inferiorità nella popolazione. Un profondo disagio spesso manifestato ai medici di base che non possono far altro che “ascoltare, recepire” le rimostranze, ma loro sono un anello di questo settore, non il primo, ed anche loro sono fortemente penalizzati nell’esercizio della  professione. Un problema sociale rilevante che non è chiaro se è conosciuto dai commissari prefettizi che sono invitati ad approfondirlo, a relazionarsi con la direzione dell’ASL per dare risposte alla cittadinanza. Sul territorio vivono oltre 40mila persone, ma a queste si sommano i residenti nelle aree periferiche di Marano (via Pendine Casalanno, zona Macchia, cosiddetta Rotonda Maradona) e di Pozzuoli (Castagnaro, Grotta del sole) che usufruiscono dei servizi del “Palazzo di vetro” ed ora sono costretti a recarsi, anche più volte, a Marano. Eppure in passato erano stati stanziati dei finanziamenti per questo settore e l’ente di via De Nicola se li è lasciati scappare perdendo così la possibilità di realizzare un bel complesso in via Petri risparmiando così il canone di locazione dei vani del Corso Italia. Piangere sul latte versato non risolve nulla, ma ricordare gli errori commessi serve ad evitare che siano ripetuti in futuro. Per fine 2014 dovrebbe essere ultimata la ristrutturazione della scuola Viviani che potrebbe diventare un polo medico. Invito i soggetti attivi (associazioni, movimenti, partiti) ad interessarsi a quest’argomento, a stimolare, sollecitare i commissari: porre domande per avere risposte, informazioni da dare alla popolazione che sta subendo questi trasferimenti che non sono motivati perché nessuno, finora, ha mai posto quesiti diretti, chiari, precisi. E’ giunta l’ora di avere notizie. E’ vero che il distretto è unico, ma Quarto non deve essere un paese di serie B. L’articolo 32 della Costituzione italiana recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Con le recenti azioni è fortemente limitato.

 

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