Le immagini degli attentati che hanno sconvolto Bruxelles sono ben impresse nella mente di tutti noi. Ancora una volta i terroristi hanno colpito l’occidente ed ora lo hanno fatto nel “cuore” della “vecchia” Europa. Tempistica imprevedibile, ma modalità, purtroppo, abbastanza consuete per atti cui non dobbiamo assolutamente abituarci e dobbiamo cercare di evitare usando la parola e non le armi che generano ulteriore violenza e soprattutto morti. Il conto delle vittime di queste azioni aumenta sempre più e Quarto rischiava di inserirsi in tale numero. Nella capitale del Belgio, infatti, c’erano anche 3 cittadini flegrei. Si tratta di giovani che si erano recati in quella metropoli per trascorrere qualche giorno con un loro amico che, da alcuni mesi, vive e lavora in quella località. Dovevano rientrare in Italia martedì mattina proprio in quei frangenti, ma il destino li ha aiutati.
Quando viaggia in aereo, Luigi è solito fumare una sigaretta prima dell’imbarco. Come sua abitudine è arrivato nello “scalo” con largo anticipo, ma questa volta ha preferito iniziare subito le procedure burocratiche e salire sul veicolo che l’avrebbe portato a Roma. Era già a bordo quando ha visto tanta gente correre all’impazzata nell’edificio da cui è iniziata ad uscire una nuvola di polvere e fumo. E’ arrivato in Italia con uno degli ultimi voli decollati da Bruxelles.
Lunedì, invece, Maria e Lucia hanno deciso di non seguirlo posticipando di un giorno il ritorno a casa e, quindi, godersi ulteriormente una città bella, funzionale, tranquilla. Sono in albergo quando, accesi i rispettivi telefoni cellulari, sono “martellate” da sms e messaggi watsup. “Nessuno sapeva di questo nostro cambio di programma – rivelano – Amici e parenti erano convinti che fossimo nell’aeroporto e, quindi, viste le prime scene in tv, hanno cercato informazioni sulle nostre condizioni. Abbiamo subito rassicurato tutti, ma non conoscevamo il motivo della loro preoccupazione. Accesa la televisione abbiamo visto quelle drammatiche immagini ed abbiamo compreso di averla scampata bella. Il nostro cuore era invaso da un misto di gioia per la decisione presa, ma anche di profondo dolore, tristezza per i familiari delle vittime”. La dimostrazione evidente come un attimo può cambiare la vita propria ed altrui.
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