Pedalando sulla pista ciclabile

“Il Roma” ha dedicato ben due pagine alla pista ciclabile di Napoli. E non sono rose. Nel numero in edicola mercoledì 6 aprile c’è un ampio reportage sulle criticità del percorso realizzato nel capoluogo campano. “E’ un’idea dal respiro europeo che promuove la cultura della mobilità sostenibile, ma ha delle falle – commentano commercianti e residenti di via Caio Duilio a Fuorigrotta – Molti ciclisti cadono sui cordoli. Nella curva per guardare le macchine che vengono dall’altro senso di marcia non li vedono e ci” finiscono sopra. Poco prima della galleria che porta a Piedigrotta la pista si interrompe e c’è una deviazione pericolosa. Da qui il ciclista si immette (a suo rischio e pericolo) nella giungla urbana di scooter e auto che arrivano a gran velocità dal tunnel. Oltre il percorso è uno slalom tra vetture in sosta selvaggia, motorini che circolano sulla pista per evitare il traffico e pedoni che attraversano. “L’idea è buona, ma – attacca Pino Di Guida (consigliere X Municipalità) – se non la metti in pratica con criterio crea più problemi che altro”. “C’è tutta una cultura ciclistica che va trasmessa – evidenzia Giorgio De Francesco (presidente della Municipalità Fuorigrotta Bagnoli) – Manca quel sistema di supporto che in altre città come Amsterdam, ma anche Milano o Roma hanno”.
Una sensibilità che manca abbastanza pure a Quarto Flegreo dove pochi abitanti adoperano la bicicletta (alcuni non la sanno neppure usare in conseguenza di una mentalità vecchia, arcaica). Una conferma in merito deriva dalla non ripetizione della pedalata amatoriale promossa, qualche giugno fa, dal circolo locale di Legambiente e della competizione agonistica dilettantistica promossa dall’asd Domitia Bike (marzo 2013). Occorrerà, quindi, una massiccia opera di sensibilizzazione della popolazione per incrementare i benefici della pista ciclabile che si sta realizzando nell’area sud est del paese. Non conosciamo con precisione il tracciato (sicuramente include via Consolare Campana) e, quindi, le sue caratteristiche e, soprattutto, gli interventi necessari per renderlo pienamente conforme al Decreto ministeriale n. 557 del 30 novembre 1999 contenente il “regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili” che è molto ampio, preciso, chiaro e detta le “linee guida” che sono “finalizzate al raggiungimento degli obiettivi fondamentali di sicurezza e di sostenibilità ambientale della mobilità”.
L’articolo 2 chiarisce che per “itinerari ciclabili si identificano i percorsi stradali utilizzabili dai ciclisti, sia in sede riservata, sia in sede ad uso promiscuo con pedoni o con veicoli a motore (su carreggiata stradale)”. Le ultime due tipologie “rappresentano” la soluzione “a maggiore rischio per l’utenza ciclistica” e per tanto “è necessario intervenire con idonei provvedimenti” per garantire l’incolumità di tutti. Un aspetto assolutamente non trascurabile in un territorio dove, nelle ultime settimane, si stanno registrando numerosi incidenti dovuti all’alta velocità, all’indisciplina ed alla poca conoscenza delle regole del codice della strada. Un ripasso da compiere in questi mesi che separano dall’ultimazione di un progetto pensato anni fa, con la giunta Secone che, poi emerse alcune criticità, decise di accantonarlo. Ripreso e modificato dall’amministrazione Giarrusso, ora è nella sua ultima fase. Dubbi, perplessità permangono. L’auspicio è che siano dissipati all’inaugurazione.

 

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Nella seduta urgente del civico consesso dell’8 ottobre 2016, il consigliere di Uniti per Quarto Giovanni Santoro espresse, in maniera molto palese, chiara, esplicità le sue perplessità sulla “pista ciclabile” di via Consolare Campana.

I dubbi di Santoro sulla pista ciclabile

 

 





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