Un progetto importante, innovativo. E’ l’ampliamento del cimitero di Quarto che è stato presentato ieri pomeriggio nel teatro del centro giovanile Qin+ di via Marmolito. “E’ un’iniziativa privata di interesse pubblico sulla falsariga di altre opere simili – annuncia l’architetto Michele Carbonara (progettista/pianificatore, esperto in materia) – Il camposanto è stato dimensionato basandoci sul tasso di mortalità e l’andamento demografico determinato dall’Istat. Il sito sorgerà su un’area (di circa 9300mq) vicina al nuovo cimitero, con ingresso da via Alighieri. Si prevedono 3750 loculi per tumulazioni, 850 per urne cinerarie, le cappelle, una sala mortuaria, il tempio crematorio, i servizi, un parcheggio”. Sarà, inoltre, riqualificato quello esistente con la definizione di percorso veicolari atti a non penalizzare la circolazione stradale. Il punto di forza del progetto è il forno crematorio (il primo nell’area flegrea) che risponderà alle esigenze di una comunità sempre più multietnica e con diversi credi religiosi. “Sarà realizzato un impianto di combustione controllato con performance elevate, ma con standard di massima trasparenza e tracciabilità – sottolinea il dottor Nicola Maretti (esperto internazionale di tecnologia della cremazione, tutela ambientale, impatto occupazionale ed economico degli insediamenti) – Tutte le operazioni sono registrate e così si evita qualsiasi errore umano (scambi di ceneri). Le emissioni nell’atmosfera saranno sempre al di sotto dei limiti consentiti dalla legge e ci sarà uno scambio termico che rende autonomo l’impianto”. Un macchinario che servirà a soddisfare la crescente richiesta di cremazioni. Soprattutto nell’Italia meridionale la mentalità sta cambiando ed in Campania i tempi di attesa sono molto lunghi data la presenza di 3 soli forni. L’intera opera costerà approssimativamente 4 milioni di euro, ma attende l’autorizzazione del comune cui è stata presentata nei mesi scorsi. Dall’ente di via De Nicola sono state chieste ulteriori spiegazioni ed alcune integrazioni che sono state prontamente fornite. Ora manca il parere del Municipio. “L’ampliamento nasce dall’esigenza di dare una risposta alle tante richieste dei residenti – spiega l’economo della Diocesi don Gennaro Guardascione – La Curia ha comprato il suolo e commissionato questo progetto che è stato analizzato, discusso, modificato più volte negli ultimi 3 anni. Ora è nella versione ritenuta migliore, più idonea per le esigenze della collettività che vuole un luogo per far riposare i propri cari. Qui da sempre c’è una congrega che fa capo al Vescovo pro tempore che ora sarà il responsabile civile e penale di questa nuova struttura. La Diocesi ne manterrà sempre la proprietà (come accade per i camposanto di Fuorigrotta, a Pianura e per una parte di quello di Pozzuoli e di Soccavo), ma non ha pensato al business personale. Per la futura gestione saranno studiate soluzioni che possano garantire occupazione ai giovani del territorio (ipotesi cooperative). Non ci sarà alcun inserimento di privati e dell’amministrazione (sulla quale non gravano costi). Il tutto sarà eseguito nella massima trasparenza, serietà, legalità”. Principi sui quali la Chiesa punta da sempre, soprattutto in una zona come questa dove sono stati sovente ignorati, calpestati.
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