Occhiobello ricorda il Centenario della fine della Grande Guerra

Il 2018 è un periodo con tanti compleanni, anniversari importanti. Tra questi c’è il centenario della fine della prima guerra mondiale che Occhiobello ha celebrato mercoledì mattina in piazza Maggiore insieme al ricordo delle vittime della piena del Po del 1951. Il conflitto comportò distruzione e morte in tutto lo stivale. Furono 84 i deceduti (diversi giovanissimi) di questo comune. I loro nomi sono stati pronunciati da alcuni studenti della scuola secondaria di Santa Maria Maddalena. Altri loro compagni hanno letto testi, propri ed altrui, su quell’evento bellico. Tutti sono stati molto interessanti, intensi. Da un libro di Chiara Camminato sono state sottolineate le righe in cui si narrano i primi bombardamenti subiti dall’Italia che furono inaspettati per numerosi cittadini. Struggenti le lettere dal fronte che un militare scrisse alla sua amata. In quel periodo gli uomini combattevano e le donne lavoravano nelle fabbriche al loro posto, facevano le crocerossine. È stato una guerra che ha coinvolto tutti generando tanto dolore. Ricordare quei drammatici momenti serve per conservare la pace che dal 1946 caratterizza l’Italia. Le note del nostro inno, scritto dal patriota genovese Goffredo Mameli, sono state intonate dai componenti dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo Occhiobello (curata dai professori Guido Bottura, Massimo Malaguti, Stefano Ungaro, Lorenzo Rubboli) che hanno proposto anche “Serenatella” (per pianoforte) di Tito Aprea, “Signore delle cime” (per clarinetti), “Scarborough fair”, la preghiera “ Come thou font”. Momenti musicali apprezzati dai numerosi presenti tra cui il sindaco Daniele Chiarioni, dai vertici dei carabinieri e della guardia di finanza, dal dirigente scolastico Elena Papa, dai volontari della protezione civile comunale, dell’ANC, dell’associazione Occhiocivico, dai membri dell associazione Amici della piazza, realtà che tengono vivo questo territorio come altre fanno nei propri. Le manifestazioni commemorative, culturali, ludico ricreative, sportive generano aggregazione, socializzazione ed aiutano una comunità a compattarsi, essere solidale nei momenti del bisogno che si materializzano spesso, fortunatamente di gravità minore di quello ricordato in piazza Maggiore dove una corona di fiori è sta posta vicino alla lapide che ricorda le vittime. Le note del silenzio hanno scandito questo momento solenne.

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