Mina Fiore, storia di una donna per le donne

Dal lontano 1999,  il 25 novembre si celebra la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Numerose le iniziative volte a dar maggiore risalto ad un fenomeno dalle cifre purtroppo ancora rilevanti. Anche Quarto ha dato il suo contributo attraverso l’impegno dell’Associazione “Terra libera” da anni attiva sul territorio con progetti rivolti alla sfera del femminile e delle dipendenze. Si è svolta questa mattina presso l’aula consiliare “P. Impastato” il convegno “Dal buio alla rinascita” (con il patrocinio morale del Comune) che ha visto come protagonista Mina Fiore che attraverso la sua opera ha voluto raccontare il suo percorso di rinascita, iniziato grazie alla partecipazione ai progetti dell’Associazione, volti alla riscoperta del femminile, guidati dalla dottoressa Ida Floridia. “Se ci sono riuscita io, tutte possiamo farcela – asserisce – il mio è un messaggio di speranza, subire violenza ci porta a credere che sia colpa nostra, non è cosi, non abbiate paura”.

Una signora dai mille volti e dai mille colori, cosi  è stata definita dalla dottoressa Marianna Connola, vicepresidente dell’Associazione e moderatrice dell’incontro cui hanno partecipato gli assessori Raffaella De Vivo (Pubblica istruzione, cultura e legalità) e Angela Di Francesco ( Politiche sociali e pari opportunità) in rappresentanza di una collaborazione tra associazioni e istituzioni necessaria per affrontare in rete questo fenomeno.

Ogni qual volta c’è una nuova vittima non è il singolo a perdere, ma la collettività. Spesso non ci sono risorse e strumenti sufficienti. A tale proposito la dottoressa Francesca Corradini, assistente sociale del Comune di Napoli, ha ricordato la morte di Giuseppina Di Fraia, avvenuta a Pianura nel 2013 per mano del marito. Dopo quella tragedia sono nati i progetti “Aurora “ ed “Eva”, volti ad incrementare gli sportelli d’ascolto.

Ma perché si diventa vittime? Spesso la risposta  va ricercata nel passato della donna, nel suo contesto familiare e socio culturale. “La famiglia ha un ruolo fondamentale nell’educazione delle figlie, ma anche dei figli – esordisce la dottoressa Agnese Vairano, psicologa forense – Bisogna trasmettere agli uomini, fin dall’infanzia il rispetto per l’altro, dobbiamo “emanciparci” da un contesto culturale che favorisce il figlio maschio. La  vittima è colei che ha bisogno di essere accudita, ma troppo spesso questo “prendersi cura” da parte dell’uomo si tramuta in divieti sempre maggiori e in un isolamento per lei. Tutto deve partire da una corretta formazione delle nuove generazioni.”

“Prevenire o risolvere fenomeni di violenza significa prendere in carico l‘intera famiglia, analizzarne le dinamiche e intervenire non solo sulla vittima, ma anche su chi usa violenza – sottolinea Giovanni Sabbatino, presidente di Terra Libera Quarto – Solo cosi si evita di fare un lavoro a metà”. Nel suo discorso ha anche evidenziato il legame tra dipendenze e violenza di genere, la doppia discriminazione della donna tossicodipendente e il suo passato di abusi fin dall’adolescenza.

La psicologa Anna Catuogno che da tempo collabora con l’associazione ne descrive i progetti che definisce “esperienzali”, volti a far vivere il rispetto per l’altro. Le iniziative rivolte alle donne, alle adolescenti, alle vittime delle dipendenze ed inoltre un progetto di sostegno alla genitorialità affinchè ci sia un’adeguata formazione per l’educazione delle nuove generazioni.

Presenti in sala anche l’avvocato civilista Maria Cibelli e la collega penalista Antonella Di Stefano che presto inaugureranno presso la sede dell’associazione (al Corso Italia 32) uno sportello legale di consulenza gratuita per le persone meno abbienti.

A completare l’evento gli interventi musicali del Soprano Benedetta Ferrigno, accompagnata dalla pianista Monia Massa,  la lettura di alcuni passi del libro di Mina Fiore ed il monologo recitato da Eva De Rosa, tratto dalla commedia “Filumena Marturano”, volto a sottolineare il tema della violenza psicologica.

 

Da circa un mese l’attività giornalistica si concentra sulla provincia di Rovigo, ma la testata non dimentica quelle associazioni flegree con cui ha collaborato con grande piacere tra l’agosto 2012 e lo stesso mese del 2017- Per quanto possibile la redazione cercherà di essere sempre vicina a queste sostenendo, promuovendo e raccontando i principali eventi, progetti, percorsi sociali e culturali.

 

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