“Approfondire, in qualità di studenti della prima parte del XXI secolo, la conoscenza della vita condotta dai propri nonni alla stessa età, nell’intento di contenere il gap generazionale” è stato l’obiettivo dell’edizione 2017/19 del progetto Erasmus Plus “Neither change not time sets us apart” in cui sono stati coinvolti 21 studenti della scuola secondaria di I grado dell’IC di Occhiobello: selezionati tra i più meritevoli delle classi prime nell’ a.s. 2016/17, parametro indicato dall’ex dirigente scolastico Angelo Melillo che promosse la candidatura dell’ IC a questo progetto. Hanno vissuto questa esperienza insieme ad altri studenti coetanei degli istituti: Zakladni skola a Materska skola, Kunstat, Repubblica Ceca (Stato coordinatore europeo); Základná škola Zámutov, č. 531, Slovacchia; Epreskerti Áltálanos Iskola, Debrecen, Ungheria; Siguldas 1. pamatskola, Lettonia.
Gli adolescenti di oggi vivono immersi nelle nuove tecnologie, nell’informatica, nelle mode attuali, ma sono poco informati su usi, costumi, stili di vita degli anni ’60. I docenti del team Ceco hanno così deciso d’elaborare un progetto che accompagnasse gli studenti lungo un “viaggio nel tempo” verso un passato che è meno lontano di quanto sembra. Un percorso in più date che ha, inoltre, permesso ai ragazzi di visitare le capitali di ogni Stato coinvolto ed altri luoghi storici e/o caratterizzanti la realtà territoriale delle scuole.
Nel novembre 2017, a Kunstat in Repubblica Ceca, hanno studiato le ricette tipiche e le radici etimologiche comuni nell’antroponomastica dei vari paesi. Hanno, anche, scelto e realizzato il logo comune per il progetto. Ogni istituto ha, inoltre, elaborato un proprio logo che è, poi, diventato il timbro apposto sui documenti dell’Istituto ospitante insieme a quello ufficiale. Nell’aprile 2018 a Zamutov in Slovacchia si sono soffermati sulla vita ai tempi dei nonni ed in particolare sui loro hobbies ed i giochi tipici. Nel novembre successivo, a Sigulda in Lettonia c’è stato uno scambio di favole sul Natale contenenti tratti tipici tradizionali di ogni paese. Le usanze sono state protagoniste anche della tappa ungherese di febbraio, dove è stato vissuto il carnevale locale. Insieme hanno preparato un uovo di Pasqua “europeo”. Focus anche sulla figura materna. Il matrimonio è invece stato il tema centrale della settimana italiana, terminata venerdì scorso. E’ stato affrontato sotto tutti i punti di vista: l’abbigliamento, i regali più in voga all’epoca, il programma abituale di quella giornata, il menù tipico del pranzo nuziale, le superstizioni legate alle nozze. Questi ambiti sono, poi, diventati le cinque sezioni di un giornalino europeo sul matrimonio, realizzato e donato a tutti i partecipanti al progetto, che ha come referente italiana la professoressa Cristiana Davì, docente di lingua inglese, affiancata dalle colleghe Proff.sse Sondra Coizzi, Lorenza Alberghini, Stefania Penolazzi e maestra Simona Acanfora. Nello “stivale” gli ospiti hanno visitato Ferrara, Venezia, Verona e Porto Garibaldi, in un percorso storico e culturale organizzato dal team di lavoro italiano e supportato con entusiasmo anche dai genitori degli alunni italiani coinvolti. In questi giorni polesani, infine, è stato manualmente realizzato un libro “Erasmus”, per raccogliere le sensazioni, le impressioni, le opinioni dei ragazzi su questi due anni così intensi e formativi.
Attraverso queste iniziative gli orizzonti culturali degli studenti vengono allargati e contemporaneamente viene stimolato l’apprendimento della lingua straniera, attraverso l’interazione continua. L’inglese è stata la lingua internazionale utilizzata nei giorni di convivenza, durante i quali gli studenti hanno stretto belle amicizie e portato avanti le varie tappe didattiche, sotto la guida dei vari docenti. Tutto il gruppo ha vissuto quest’esperienza con grande gioia e soddisfazione, uscendone culturalmente ed umanamente arricchito.
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