Domani sera (ore 19 di martedì 9 luglio) la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Adria Rovigo Pierantonio Pavanello sancirà la riapertura ufficiale della Parrocchia di Santa Maria Maddalena che, nella notte tra il 16 ed il 17 dicembre scorso, fu resa inagibile da un incendio divampatosi nella navata laterale di destra rispetto all’altare. Questa sera, nell’aula liturgica, l’architetto Massimiliano Furini ha spiegato, con dovizia di particolari e mostrando numerose foto, quanto è stato fatto in questi mesi a cominciare dai primissimi istanti. “Ero in zona per altri motivi e mi fu chiesto di avvicinarmi a questo luogo di culto perché c’era stata una combustione – ricorda – Strutturalmente l’edificio non era in gravi condizioni, ma uno strato di fumo nero ricopriva tutto (pareti, pavimenti, soffitti, volte, archi, statue). Nell’immediato c’era un po’ di preoccupazione perché il fumo si insinua ovunque, in ogni minima fessura, e poi ristagna a lungo. Fortunatamente la situazione era migliore. I primi due mesi sono stati necessari per quantificare il danno e trattare con la Cattolica Assicurazioni” che, alla fine, ha riconosciuto quasi 100000 euro di rimborso. Un risultato economico importante che ha consentito d’eseguire un intervento accurato, approfondito che ha reso l’aula liturgica anche più bella di prima (con un esborso di 50000 euro per CEI e Parrocchia). “E’ stata un’opera molto ampia ma ripaga i fedeli del disagio di questa lunga chiusura – sottolinea – La Chiesa è stata completamente pulita, le pareti dipinte con una colorazione che si avvicina molto più di prima a quella del tetto così da rendere il tutto più armonioso. Tutte le parti in grigio (capitelli, balconate) sono della stessa tonalità. Le arcate sono state alleggerite delle precedenti tinteggiature. Il soffitto della navata laterale è completamente nuovo così da averlo uniforme. E’, ora, in materiale termoteso come la navata centrale e questa scelta del passato ha evitato che le fiamme si propagassero ulteriormente. Dalle colonne – prosegue – si era staccato parte del marmorino che è stato ricomposto. Con lo stesso sistema sono state ritoccate anche quelle che sembravano perfettamente integre. Tutte le decorazioni pittoriche sono state trattate dalle restauratrici che hanno operato anche sulla cupola (pure consolidata). Hanno eseguito un lavoro di grande professionalità che è culminato nell’azione sull’arco posto sopra il confessionale che era completamente perso così come l’architrave. Tanti avrebbero tolto i mattoni dell’arco che erano stati bruciati ed, invece, sono stati ricomposti e poi la loro bravura li ha resi identici a quelli veri. E’ stato – chiosa – un cantiere complesso, un lavoro intenso, d’incastro tra le varie ditte e persone coinvolte, ma è stata trovata subito una buon’intesa” e l’intervento è proceduto in maniera continua, decisa ed al termine un gruppo di volontari ha ripulito le statue così da rendere tutto perfetto.
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