“La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza”. E’ l’aforisma della senatrice a vita Liliana Segre (deportata nel campo di concentramento di Auwschitz) che sintetizza l’obiettivo dell’odierna iniziativa per commemorare le vittime dell’Olocausto svoltasi presso il Teatro di Occhiobello, curata dagli studenti della scuola primaria e secondaria di I grado di via Savonarola nell’ambito di un percorso comune, sempre più forte, di sinergia, interazione. A loro stessi, ai genitori ed agli altri presenti hanno sottolineato, ribadito l’importanza di “mantenere vivo il passato che non sarà mai troppo lontano perché quel filo spinato non è stato tagliato del tutto”. Da quella parte della storia bisogna “imparare per non rivivere certi orrori” che sono stati compiuti in Germania ed in Polonia, ma i cui effetti sono geograficamente vicini a tanti, anche nel Polesine dove vissero numerosi ebrei tra cui una famiglia austriaca (padre, madre e due bambini di 10 e 9 anni) che abitò ad Occhiobello dal 13 ottobre 1941 al 31 agosto del 1942 quando fu trasferita nel campo calabrese. Struggenti i giorni di solitudine vissuti dai bambini che, in questo paese, sopravvissero grazie a lavori saltuari ed alla generosità di alcuni residenti. A tal proposito è stato letto un brano tratto da “Siamo solo di passaggio” riguardante lo status giuridico riservato agli ebrei stranieri in Italia durante il fascismo. Erano destinati all’internamento libero che è una contraddizione già nei termini usati, ma in quel tempo non tutti lo compresero e ci fu “un accanimento senza pietà” contro di loro non rendendosi conto che non esistono razze speciali. “Gli individui non sono divisi in razze come gli animali – rimarca il sindaco Sondra Coizzi – Colore della pelle o dei capelli sono adattamenti naturali ed esteriori alle diverse caratteristiche del pianeta sul quale viviamo e dove deve esserci sempre il rispetto, la fraternità” e non sentimenti di odio, discriminazione. Dato che ci sono ancora ignoranti che credono a certe panzanie, è bene ricordare perché “l’indifferenza è il più grande peccato” e “perdere il passato significa perdere il futuro” del quale questi giovani vogliono essere protagonisti attivi. “Con giornate come questa – afferma il dirigente scolastico Morena Passeri – si contribuisce alla costruzione della loro coscienza civile così che possano essere di supporto agli altri per un mondo senza ingiustizie”, basato sui valori democratici che, durante il nazismo, un gruppo di ventenni tedeschi difese tenacemente, ripudiando le idee di Hitler e pagò quest’atteggiamento con la vita. Stamparono dei volantini con cui invitavano i propri connazionali alla resistenza, a contrastare una “cricca di capi privi di scrupoli” che stavano commettendo “crimini che superavano ogni misura”. Messaggi distribuiti a Monaco di Baviera ed in altre città che furono letti dalle guardie del regime che li arrestarono, condannarono e uccisero in quanto traditori, invece, sono eroi innocenti da rievocare sempre in queste cerimonie dove anche la musica fa la sua importante parte. Melodie e testi come “Lascia ch’io pianga” e “Sarabanda” di Haendel, “La canzone della bambina dal cappotto rosso” tratta dal film “Schinderl’s list” (eseguiti con il flauto, con l’accompagnamento della chitarra e della tastiera) aiutano a riflettere così come il discorso tratto dalla sequenza finale del film “Il dittatore” di Charlie Champlin. E’ un’amara riflessione dei tempi dell’Olocausto, ma di una contemporaneità disarmante. E’ sottolineata come la vita sia molto veloce, frenetica, ma determina un isolamento, una chiusura, una mancanza di dialogo. Deve aumentare la comunicazione così come la voglia di aiutarsi vicendevolmente, di raggiungere una reciproca felicità perché nel mondo c’è posto per tutti. Oggi bisogna battersi per la libertà, per un mondo migliore con sicurezza per gli anziani, lavoro per gli adulti, futuro per i giovani, pace, serenità per tutti.
MESSAGGI IMPORTANTI NELLA SERATA DEDICATA ALLA SHOAH
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