Chiesa Santa Maria Libera Nos a Scandalis gremita per la Messa in ricordo di Enzo Fregosi, il Tenente dei Carabinieri ucciso a Nassiryia e di tutti i colleghi ed i militari scomparsi nelle missioni di pace. Su un lato i gonfaloni delle sezioni ANC di Quarto (promotrice della cerimonia), Cimitile, Pomigliano d’Arco, Casalnuovo e Napoli est. Nelle prime file i familiari delle vittime (la signora Sandra e Paola – sorella e moglie – e Giuseppe Trincone, padre di Alfonso deceduto nello stesso attentato), il commissario prefettizio di Quarto, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante della Polizia Municipale Castrese Fruttaldo (gli agenti ed i volontari della Protezione Civile Comunale e dell’ANPS Grotta del Sole hanno contribuito alla tranquillità della manifestazione). A seguire ampie delegazioni dell’ANC e gli studenti del 1° e del 4° Circolo Didattico. Tutti hanno sentitamente partecipato alla funzione celebrata da don Antonio che, durante l’omelia, sé rivolto proprio ai bambini che “devono capire chi sono e quali compiti hanno gli operatori di pace”. Una riflessione iniziata ricordando l’art. 11 della Costituzione italiana. “Perché i carabinieri ed i soldati vanno in nazioni dove, alcune volte, rischiano la vita e devono combattere? – si domanda – Tempo fa lessi un libro su quanto accaduto a Sarayevo durante la guerra nei Balcani. I bambini locali furono trasferiti in Puglia presso un campo profughi dove operavano delle suore che, nei giorni che precedevano il Natale, fecero realizzare dei disegni. Il migliore fu usato come bigliettino per gli auguri. Raffigurava un presepe in cui Gesù non aveva gli occhi perché non doveva vedere gli orrori di cui quel bimbo era stato testimone oculare. Tanti militari li hanno visti e vogliono che non si ripetano più. Io penso sia possibile che accada, bisogna solo crederci ed affidarci alla forza dell’amore come fanno questi operatori di pace. Loro ricostruiscono il mondo e noi dobbiamo ringraziarli”. Un sentito applauso ha salutato queste parole. Tutti in piedi per ascoltare la preghiera del Carabiniere ed il saluto del Comandante dell’ANC Quarto, maresciallo Luigi De Vivo che ha ringraziato la signora Paola “per aver accettato senza esitazione e con gioia di dedicare al marito la nostra sede. Era un uomo giusto che ho avuto il piacere di conoscerlo nel’88/79 quando ero a Livorno ed ero il Comandante del Nucleo Comando della Compagnia. Da quel primo incontro è nata un’amicizia sincera, vera che è durata nel tempo fino a quel tragico giorno che ci ha separato, ma lui resterà sempre nel mio e nei nostri cuori”. Una corona di fiori è stata posta ai piedi del monumento che ricorda i caduti locali nelle guerre. Dalla piazza centrale del paese è partito il corteo che è giunto sino a via Salvator Rosa dove c’è, da ben 15 anni, la sede cittadina dell’ANC. Dopo la benedizione di don Vincenzo (vicario della Chiesa Santa Maria), i familiari di Fregosi hanno tagliato il nastro e scoperto l’insegna ufficiale. Le note del silenzio e dell’Inno di Mameli (intonato dai bambini delle scuole) hanno chiuso questa lunga ed intensa iniziativa. “Sono felicissimo della cospicua partecipazioni delle istituzioni, delle sezioni ANC e delle altre associazioni operanti sul territorio – conclude De Vivo – Personalmente ci tenevo molto a quest’intitolazione e la stessa motivazione è stata condivisa da tutti i soci”.
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