Serata di festa per Quarto con la dedicazione della nuova Chiesa Maria Regina della Pace che sarà “una casa di preghiera” dove “invocare il Signore, nutrirsi della sua parola, celebrare i sacramenti”. Un luogo dove la comunità “sarà convocata ogni domenica e, in altre solennità” per ricordare che Dio “cammina con noi, ascolta il nostro grido, ci rialza dopo le cadute, accende in noi la speranza quando la tristezza ci pervade, ci invita ad andare da lui anche quando siamo stanchi per donarci la pace”. Come il santuario è fondato su solidi pilastri così la collettività deve basarsi “sugli apostoli di Gesù che è pietra viva, scelta dal” Padre per guidarci nella vita terrena che è scandita da momenti negativi, tristi ed altri positivi, belli, sani come sono i sacramenti (battesimo, prima comunione, cresima, matrimonio) che ora saranno celebrati nella maestosa aula liturgica (800mq, con 528 posti a sedere) di via Plinio il Vecchio. “Maria Regina della Pace fu la prima discepola ed anche madre di tutta l’umanità che guarda con gli occhi di Dio – evidenzia nell’omelia il Vescovo di Pozzuoli, Monsignor Gennaro Pascarella – Noi abbiamo un solo Padre e siamo tutti fratelli e dobbiamo raggiungere la fraternità universale. Si può costruire con gesti concreti come li suggeriva don Pippo Russo che, dal Paradiso, sta gioendo per questa liturgia: il suo sogno si è pienamente realizzato. Il suo seme è caduto in una terra buona, fertile, ed ora inizia un nuovo cammino basato sull’intreccio tra la liturgia e la carità, la fede e le opere, il vangelo e la cultura”.
La Chiesa ed il Centro Educativo Diocesano sono un riferimento importante per la Diocesi flegrea, ma soprattutto per Quarto che vuole voltare pagine, con l’aiuto di tutti, della popolazione, dell’amministrazione rappresentata dal sindaco Rosa Capuozzo, dal vice Andrea Perotti, dall’assessore alle Politiche Sociali Francesco Pisano, dal consiglio comunale (presenti Antonio Brescia e Anna Perotti), delle forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia Municipale). “Ringrazio tutti loro per la vicinanza e quanti hanno contribuito, a vario titolo, alla realizzazione di questo complesso – dice don Fabio De Luca – Un progetto bello disegnato ed eseguito con intelligenza, sinergia, comunione d’intenti, competenza, passione, cuore. Una struttura fortemente voluta dalla Diocesi, dai Vescovi Padoin e Pascarella oltre che da don Pippo di cui sono state riprese alcune idee tipo il tetto a forma di tenda. Tutti sono stati un dono di Dio per un’opera che è stata realizzata in maniera pulita, trasparente, senza cedere alla pressione della camorra che uccide in maniera silente. Al nostro fianco abbiamo avuto la FAI di Tano Grasso e le forze dell’Ordine. Ora dobbiamo continuare ad operare in questo modo così da prolungare la gioia di questi istanti”.
Un lungo e sentito applauso ha salutato le parole del parroco ed in precedenza l’accensione delle luci che, dopo la benedizione dell’altare e delle croci, ha simboleggiato l’abbandono delle tenebre e l’avvio di un nuovo percorso per una periferia che vuole perdere questo “status” e diventare parte attiva, vibrante, propositiva del paese. Tanto c’è da fare per le infrastrutture (illuminazione pubblica, strade, fogne). Il governo locale è attento, vigile, disponibile a fare la propria parte con sopralluoghi già effettuati così come alcuni interventi. La volontà c’è. Non resta che attendere per consentire ai residenti di vivere meglio. Oggi moltissimi hanno, sentitamente, partecipato alla Santa Messa che è stata animata dal Coro Polifonico Diocesano diretto da don Giovanni Varriale e dal coro parrocchiale.
La serena partecipazione di tutti è stata garantita dagli agenti della Polizia Municipale, dai volontari del servizio accoglienza e delle associazioni ANPS, ANC, La Fenice e dagli operatori della Croce Italia.
Circa 10 giorni prima dell’apertura, gli inviati del mensile “Quarto Magazine” entrarono nell’edificio sacro per un reportage con annessa intervista a don Fabio De Luca. Eccola:
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