Terra Libera è la nostra casa del cuore

Terra Libera è la nostra casa del cuore in cui tanti semi stanno crescendo. Con queste parole il vice presidente Marianna Connola descrive l’associazione che accoglie tutti, senza alcuna distinzione, fornendo ad ognuno il supporto migliore per le proprie esigenze. Una vicinanza data attraverso vari percorsi. Il club algologico territoriale aiuta quanti vogliono uscire da questa dipendenza che, a Quarto, è presente così come la ludopatia che sta prendendo spazi sempre maggiori anche perché non c’è ancora una piena consapevolezza della sua gravità. La sottomissione al gioco è spesso riconosciuta tardi, quando gli effetti negativi sono già importanti e sovente si riversano sull’intera famiglia e non solo su un componente. Lo sportello di ascolto per il disagio individuale è la porta d’accesso a quest’associazione che poi indirizza agli ambiti adeguati. Per le donne ci sono i “cerchi” per la consapevolezza del femminile con il gruppo per le adulte e quello per le giovani. I laboratori di artigianato, di riciclo creativo e teatrale sono rivolti a coloro che vogliono costruirsi un futuro diverso, migliore puntando su questi settori o sull’agricoltura biologica che è il tema del progetto “Fratello Sole” che molte soddisfazioni sta regalando al presidente Giovanni Sabbatino che lo sta curando insieme ad alcuni ragazzi. Da novembre stanno coltivando un fondo in via Lenza Lunga. Dopo mesi di lavoro intenso, accurato hanno raccolto prodotti sani, genuini come fave, piselli, finocchi, cipolle, spinaci, bietole ed altre insalate. Numerosi cittadini li hanno provati durante l’iniziativa “Sapori di Terra Libera” svoltasi ieri presso la sede dell’associazione al Corso Italia 32. Attraverso un video è stato raccontato l’evolversi di quest’attività, le emozioni, le sensazioni provate da queste persone che hanno dato un nuovo senso alla loro vita. Una rinascita che deve essere da esempio per tanti. Un bel messaggio in un presente difficile, con pochi valori, sana condivisione. Quest’associazione, invece, invita a condividere le proprie esperienze, le ansie, le preoccupazioni per, poi, insieme trovare le giuste soluzioni. La serata analcolica è servita anche a questo. A conoscersi meglio, ad iniziare nuove relazioni per crescere ancora, promuovere lo sportello di accoglienza sociosanitaria che si avvarrà presto di nuovi specialisti. Un avvocato civilista ed uno penalista affiancano questa realtà per i problemi di loro competenza. In un territorio con poche risorse, opportunità e numerose situazioni di marginalità sono questi i modelli da seguire, sostenere, incentivare.

 

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