Un senso di “Pace, Amore, Gioia e Forza” con le canzoni di Montanero

INTERVISTA TRATTA DAL NUMERO DI DICEMBRE DI “QUARTO MAGAZINE”

Enzo Montanero è un cantautore nato a Pozzuoli, ma molto noto a Quarto. Dopo vari avvenimenti che hanno sconvolto un po’ la sua vita e che l’hanno indotto ad allontanarsi dalla chiesa, a 31 anni compì un viaggio a Lourdes che lo portò alla definitiva conversione. Il pellegrinaggio lo spinse a rinunciare a determinate aspirazioni lavorative e a dedicare la sua musica ad una missione evangelica. Il suo secondo disco, ma anche la sua abnegazione, la sua fede e tanta forza d’animo, gli hanno permesso di salire su moltissimi palchi d’Italia, arrivando a condividere la scena con uno dei più grandi compositori di musica cristiana: Frate Alessandro.Il suo terzo disco “Pace, Amore, Gioia e Forza” è stato presentato in anteprima domenica 6 dicembre a “Il Natale della Solidarietà”, i mercatini natalizi organizzati dal Centro Educativo Diocesano “Regina Pacis” di via Plinio Il Vecchio. Il disco è stato consegnato in cambio di un’offerta a piacere che servirà per sostenere le attività del centro.“Tanti giovani – afferma – devono ritrovare la forza di andare avanti in un mondo così confuso. Spero che la fede e la musica li possano accompagnare in questo tragitto tortuoso”.

Ci può parlare un po’ della sua devozione a Dio? “La mia famiglia è cristiana cattolica praticante, ma io ero molto lontano per numerose dolorose situazioni passate. La conversione c’è stata durante un viaggio a Lourdes, dove mi recai per far sì che ci potesse essere un cambiamento di vita. Ero alla ricerca di qualcosa. Mi ricordo che mi emozionai molto sotto la grotta, quell’esperienza mi toccò tanto. Da quel giorno ho cominciato ad impegnarmi con la musica per i giovani, essendo già musicista. Ho scritto delle canzoni che poi sono state raccolte nel primo disco. Il brano “Ritorna a te” racconta proprio di questa esperienza in Francia”.

Quando ha iniziato a suonare? “Ho fatto anni di studi, ho suonato per semi professione e per professione. Sono stato molto tempo sui palchi. Dopo il viaggio a Lourdes, però, ho deciso di dare tutte le mie conoscenze artistiche e di vita a disposizione di un progetto di Dio ed alla missione di evangelizzare tramite la musica cristiana”.

Questo non è il suo primo disco? “E’ il terzo, tutte produzioni di musica cristiana. Gli altri due s’intitolano “Non ti lascerò più” e “Volo libero”. Il primo è stato più una testimonianza, un confronto tra la mia vita passata e quella di oggi dopo il mio incontro con Dio. Il secondo mi ha dato molte soddisfazioni perché mi ha permesso di esibirmi in giro per l’Italia, dove ho incontrato anche altri artisti di musica cristiana”.

In questo cd quante canzoni ci sono? “Ci sono 7 brani che trasmettono quel senso di pace, amore, gioia e forza che è proprio il titolo del disco che può essere costruttivo per tutti, ma l’energia che c’è all’interno è proprio diretta ai giovani, linfa di questa società che ha bisogno di loro per andare oltre a questi tempi difficili”.

E’ stato impegnativo produrre tre cd con mezzi propri? “Molto, visto e considerato che ci si imbatte in costi alti. Quando decidi di fare qualcosa di bello per il prossimo, però, ti devi impegnare di più e devi lavorare con professionisti. L’importante è che il messaggio arrivi ai giovani. Il mio motore è la fede, ho creduto in questa missione, in questa vocazione e ho proceduto di conseguenza”.

Quale messaggio vuoi lanciare con la frase “Rendi più concreta la speranza dei giovani” riportata sulla copertina del cd? “Il centro educativo diocesano “Regina Pacis” è un luogo dove i ragazzi possono trovare un supporto psicologico e materiale. La produzione in sé, oltre ad aiutare questa struttura nella sua missione, sarà concretamente utile per i giovani che l’ascoltano. Oggi la musica è molto negativa. Ci sono cantanti che inneggiano al suicidio, alla droga, alla malavita”.

La canzone che potrebbe sintetizzare questo periodo tra i giovani? “Hanno tutte un significato. Dalla prima dedicata alla Madonna, alla seconda dove parlo del mondo moderno che può piacere solo alle persone che non hanno conosciuto l’amore, alla terza che dà una carica ed un’energia incredibile e che dà il titolo all’album. Se dovessi scegliere direi “Torna come prima”, messaggio soprattutto per le ragazze e brano per il quale abbiamo realizzato anche un videoclip. Il componimento parla di una ragazza che si è allontanata dagli amici, dalle persone vicine, da alcuni principi e dalla strada maestra. La sua storia finisce però con un lieto fine”.

Quali sono i suoi programmi futuri? “Per l’anno nuovo ci sono vari appuntamenti importanti: a gennaio ci sarà l’uscita del videoclip. Stiamo pensando di organizzare un concerto a Pozzuoli o a Napoli, ma non abbiamo ancora individuato il luogo preciso”.

 

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