E’ impensabile che i colpevoli restino impuniti

Sono ore di profondo dolore per la famiglia Costa. Il signor Fortunato “non c’è l’ha fatta a sopravvivere alle conseguenze dell’incidente stradale di cui è stato vittima” la sera del 22 dicembre scorso. “Dopo lunghe sofferenze” martedì “le sue gravissime condizioni di salute sono ulteriormente precipitate: troppo gravi le lesioni causate dall’investimento del motorino che lo ha scaraventato in terra causandogli un grave trauma cerebrale”. Oggi sarà eseguita l’autopsia “il cui esito ovviamente appare scontato per quanto attiene alla causa del decesso”.
In queste ore “continuano senza sosta le indagini per risalire agli autori che dovranno ora rispondere del delitto di omicidio stradale ed omissione di soccorso. Massimo riserbo, ovviamente, da parte degli inquirenti, i quali stanno facendo il possibile per individuare i responsabili. Sono diversi i testimoni che hanno assistito al sinistro, alcuni hanno anche risposto all’appello dei familiari contattandoli direttamente: tra questi ci sarebbe una persona che ha visto un motorino di colore scuro con a bordo due giovani i quali, dopo l’investimento, si sono allontanati di fretta per evitare di essere individuati.  Sul contributo dei testimoni e sul lavoro degli inquirenti si concentrano le speranze dei familiari di assicurare alla giustizia la persona che ha causato la morte” del loro caro.
I parenti stretti rivivono, costantemente, quei drammatici minuti del 22 dicembre scorso quando la loro vita è stata sconvolta da “una telefonata inaspettata e che nessuno vorrebbe mai ricevere”.
In questo modo hanno ricevuto la notizia di “un incidente avvenuto intorno alle 18.,15 in via Gandhi”  a Quarto in cui è rimasto “coinvolto il Signor Costa, cancelliere alla Procura di Napoli”. “Assicuratosi che le macchine si fossero fermate per dare precedenza” il signor Fortunato “attraversa sulle strisce pedonali ma in maniera del tutto inaspettata, uno scooter scuro con due ragazzi a bordo sfreccia a tutta velocità sul lato destro del veicolo fermo e travolge” l’uomo che “impatta con la testa sul marciapiede. Uno dei due ragazzi cade” dal mezzo. “Sul percorso arriva un altro motorino con altri due ragazzi a bordo, i quali accorgendosi della gravità dell’accaduto, incitano i complici a fuggire. Alcuni passanti chiamano il 118 e avvisano la famiglia, la quale giunge sul posto poco dopo. Il signor Costa era frastornato ma vigile. Viene portato all’ospedale Santa Maria delle Grazie” dove è “sottoposto a diversi esami dai quali emergeranno una frattura al naso e un’altra al ginocchio destro. Viene così ricoverato al reparto di ortopedia e assistito dalla moglie. Durante la notte, intorno alle 4, si aggrava cominciando a vomitare fino poi ad addormentarsi e a non rispondere più alle domande della” consorte. E’ sottoposto ad “un’altra TAC che mostra un’emorragia cerebrale molto estesa e gravissima che richiede un intervento d’urgenza” che dura “circa 4 ore. Dopo l’operazione viene portato in terapia intensiva nel reparto di neurochirurgia”. E “in condizioni cliniche disperate. Resta in coma 13 giorni per poi morire il 3 gennaio 2017 intorno le 19,30, addolorando e distruggendo definitivamente la propria famiglia.
La perdita di un marito dopo anni di vita passati sempre fianco a fianco così come la perdita di un padre amorevole e buono è inaccettabile soprattutto quando i colpevoli sono tuttora a piede libero. Prima di essere marito e padre, il Signor Costa era un cittadino onesto, corretto e con un grande senso civico. Trovare chi” lo ha investito “e che con vigliaccheria è scappato senza prestar soccorso, non potrà mai riportarlo in vita né cancellare la paura e il conseguente dolore che la famiglia vive ma allo stesso tempo è impensabile che quelle stesse persone, i colpevoli di questa crudeltà, restino impuniti. Chiunque abbia assistito all’incidente quella sera così trafficata è necessario che si faccia avanti e dia informazioni. Si parla di etica personale”. Il defunto “poteva essere un vostro marito, fratello o padre. È necessario dare una mano ad una famiglia che ha perso il proprio pilastro, una parte della propria esistenza”.

Quanti avessero informazioni utili alle indagini possono contattare il figlio Diego al 328 1736513

 

LA REDAZIONE DI RISONANZE MEDIATICHE SI ASSOCIA ALL’APPELLO DELLA FAMIGLIA CUI VA IL PIU’ SINCERO, SENTITO ABBRACCIO.

 

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