“Quarto mondo rurale e masserie” è il titolo delle escursioni fotografiche alla scoperta della civiltà contadina locale promosse dall’associazione Flegrea Photo. Sarà un’occasione per conoscere “l’architettura rurale originale per stili e tecniche, dal piccolo rurale con un solo arco a quello più complesso della casa colonica padronale a più archi”. Tutti questi “manufatti rivelano una cultura architettonica e grande sapienza di esperte maestranze che ben conoscevano l’arte della decorazione e della giusta proporzione dei volumi, la tecnica degli stucchi e del disegno”. Al termine delle visite ci sarà una degustazione alla Mansio (sabato 18) ed alle Masserie De Vivo (il 25). Al termine delle escursioni assaggio enogastronomico offerto dalle Cantine Di Criscio.
Il ritrovo è sempre in via Masullo 2 alle ore 10.
L’iniziativa è stata presentata, in anteprima, sul numero di giugno del mensile “Quarto Magazine”.
Bella iniziativa culturale finalizzata alla valorizzazione del nostro territorio. Ad organizzarla l’associazione Flegrea Photo presieduta da Francesco Soranno. “Quarto è parte integrante dei campi flegrei e riteniamo che un punto locale di grande interesse culturale siano le masserie e la vita rurale che ancora fortunatamente caratterizza questa zona. Consentono di scoprire quali sono le radici della popolazione che vive qui e che fa riferimento alla cultura contadina. Per cui sono un elemento che riaffiora dal passato per rappresentare una cultura che non c’è più, ma da cui noi proveniamo”.
Come mai avete puntato su questo tema? Parlare della storia di un popolo cosa vuol dire per il presente? “Lo abbiamo scelto perché sono un simbolo concreto di tradizioni e cultura, provengono da lontano seppure sono assediate dalla modernità. Cultura e tradizioni che spesso le generazioni attuali non conoscono. La cultura contemporanea affonda le sue radici nel passato. Sino all’800 le masserie erano luoghi in cui la società contadina si organizzava in maniera autonoma. In essa c’era tutto l’iter socio-economico: dalla produzione di beni di consumo, come i prodotti della terra o della stalla, fino ai riti religiosi dato che erano presenti anche delle cappelle. I residenti erano completamente autonomi. Tutto ciò ha fatto si che la vita in questi luoghi fosse fortemente acculturata; la gente, dai bambini agli anziani, conosceva tutto il processo socio-economico del posto. Con l’itinerario “antiche masserie di Quarto” vogliamo farle conoscere e risanare quel “gap” culturale che ci ha separato dal passato, per cercare di ritornare ad essere la giusta continuità”.
Quindi le masserie sono simbolo di comunità? “Sono un forte emblema di comunità e aggregazione, di vita sociale. Nella società contemporanea infatti sembra che siamo più socialmente uniti di un tempo, ma probabilmente non è così. Forse, oggi nell’età della comunicazione globale, siamo più soli rispetto a ieri”.
La mostra fotografica come si svolgerà? I partecipanti come sono stati o saranno scelti? “L’itinerario si concretizzerà a giugno in due tappe in cui saranno visitate le Masserie De Vivo, Carandente, Crisci e quelle di via Pimentel Fonseca e via Viticella. Durante queste escursioni soci e fotoamatori scatteranno immagini che saranno successivamente selezionate per realizzare, sempre a Quarto, una mostra. L’esposizione sarà anche un momento di comunicazione verso gli altri, uno scambio tra gli autori degli scatti e chi non era presente agli itinerari”.
Quali saranno i criteri adottati per la selezione delle foto da esporre? “Non saranno solo parametri tecnici, ma valuteremo quelle che abbiano la capacità di raccontare”.
L’iniziativa ha il patrocinio del comune. “L’ente di via De Nicola è stato al nostro fianco sin dal principio e in particolare abbiamo avuto la collaborazione del consigliere Vincenzo Di Pinto che ci ha aiutato in questo percorso e continuerà a farlo. Lui e Giorgio Carandente hanno sposato il suggerimento di Angelo Moscarino e Mariano Stellatelli che sono i nostri referenti locali. Noi speriamo nella partecipazione di altri soggetti, singoli ed associazioni”.
Manifestazioni simili sono state già svolte in altre città? “Ne abbiamo fatte diverse. L’ultima è in corso. Si chiama “Passeggiate Vesuviane “: sono quattro itinerari svolti in quell’area. Abbiamo fatto escursioni fotografiche un po’ ovunque nei Campi Flegrei, da Nisida sino a Monte di Procida, dove si è tenuta anche una mostra itinerante. Abbiamo organizzato una serie di workshop tra cui uno che si chiama “contaminazioni”. Quest’anno, inoltre, giunge alla quarta edizione il “Premio Campi Flegrei” che realizziamo in collaborazione con le Terme di Agnano, le Stufe di Nerone e Malazè. E’ un concorso fotografico nazionale che in genere ha come tema sempre un elemento che richiama la particolarità dei campi flegrei”.
In futuro pensate ad altre iniziative da svolgersi a Quarto? “Auspico che questa possa essere l’inizio di un percorso più generale dedicato alla valorizzazione del territorio Flegreo ed alla Cultura Fotografica, magari coinvolgendo giovani ed associazioni. Al riguardo propongo di realizzare, in una location che ci può ospitare, un workshop gratuito di introduzione alla Fotografia, utile ad avvicinare ed orientare chi vuole finalmente affrontare questa speciale avventura”.
Come nasce l’Associazione Fotografica Flegrea Photo? “Opera, senza scopo di lucro, dal 2008 con l’obiettivo di diffondere e promuovere i Campi Flegrei, Napoli e la Campania attraverso la Passione e la Cultura Fotografica, quale espressione artistica contemporanea, organizzando dibattiti, mostre, concorsi ed eventi fotografici. All’inizio pensavamo che fosse un argomento di nicchia, che interessasse poche persone, invece ci siamo resi conto che la fotografia è una passione che riguarda molti. Soprattutto oggi con il digitale, con la possibilità di scattare immagini anche con il telefono cellulare, vi è stata una diffusione della curiosità fotografica. Questo ci ha consentito di avere una grossa diffusione. Attualmente abbiamo un centinaio di soci, e tanti altri ci seguono tramite la fanpage ufficiale su face book”.
Le redazioni di Quarto Magazine e Risonanze Mediatiche sono vicine a Vincenzo Lucchese, l’autista dell’ANM vittima, ieri sera, di una brutale aggressione. E’ accaduto nel piazzale Tecchio dove, il nostro concittadino, era in servizio sulla linea R6. Un uomo lo ha colpito al viso ed al capo con un bicchiere di vetro. Le ferite sono state suturate con ben 30 punti
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