Nuova mattinata difficile per i pendolari che usufruiscono della Circumflegrea per raggiungere Napoli.
Sono le ore 7.16 ed alla stazione Quarto giunge un treno in doppia composizione, ma quello di dietro è staccato dal personale della Sepsa. La corsa prosegue solo con il convoglio di testa che “ospita”, come spesso accade, centinaia di utenti (oltre i limiti di capienza consentiti) che sono convinti che i ritardi saranno nella media, purtroppo, di questo periodo. Nulla lasciava presagire l’odissea che stavano per vivere. Giunti alla stazione di Pianura il mezzo si è regolarmente fermato, ma non riparte. Dopo interminabili minuti di silenzio, di attesa, con la tensione, la rabbia che cresce, verso le 7.50 è iniziata a circolare la voce che ci fosse un convoglio rotto sulla tratta che è, quindi, bloccata. I passeggeri sono invitati a scendere per cambiare treno, ma all’orizzonte non se ne vede ancora un altro. I pendolari mantengono la calma, ma il nervosismo, la preoccupazione per arrivare tardi a lavoro, a scuola, all’università c’è. Trascorrono altri frangenti e da Soccavo arriva, verso le 8.12, un convoglio su cui sono esortati a salire. E’ questo a condurli a destinazione (arrivando alle 8.35), mentre l’altro torna a Licola.
E’ la gente sfoga la propria frustrazione sul web. “Ma si può ogni giorno subire un disagio (un deragliamento, decine di ritardi, attese interminabili, cambi inventati)?” domanda Daniele. “Che vergogna – esclama Paola – Ma la vogliamo finire. Non è possibile. Dobbiamo andare a lavoro o a scuola e arriviamo già distrutti e stressati”. “Ma ci rendiamo conto – rilancia Daniele – il presidente dell’Eav e tutto il gruppo si pavoneggiano della sicurezza a bordo ecc.. ecc.. quando ci sono treni che deragliano e ritardi senza spiegazioni ed, in ultimo, ci tengono a precisare che loro non aderiscono allo sciopero. Bah, misteri”. “Che degrado – incalza Salvatore – Non si cerca neanche una soluzione tampone per rendere questo servizio almeno accettabile. Queste situazioni sono molto stressanti per dipendenti e utenti”. “All’arrivo – rivela Marcella – un capotreno mi ha detto che lui non sa nulla dell’accaduto. Tutto a posto”. Su facebook Ida pubblica la foto della “giustifica per” il ritardo che gli è stata rilasciata alla stazione di Soccavo: su “carta riciclata, senza intestazione e non avevano neanche il timbro”
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